Nuova variazione grafica all’Acero, che è poi la news del giorno.
Ci si aggiunge la conoscenza di uno degli uomini della mia vita: la prima sessione di chat si è svolta discutendo di Peiper, Lanzichenecchi e Vichinghi. E non ha 66 anni, ma la metà (e ne dimostra 25). Il tutto corredato da pdf in argomento mandati e foto sue in divisa da SS-Standartenführer, da Lanzichenecco e da Vichingo (fa rievocazione storica, tanto per cambiare; mi libererò mai da questa dannazione?).
Alla conoscenza in territorio pubblico ("Tu hai una divisa come quella? Tu hai anche MSN?") è nata una discussione con altre 3-4 persone su Facebook, di quelle da 40 replies, e la posizione del tizio non mi spiace:
Mi occupo di rievocazione da anni. Mi chiedo spesso come mai quando in manifestazione mi vesto da vichingo i ragazzini sono tutti entusiasti, mentre quando indosso divise come la precedente stanno a 10 metri di distanza (per colpa dei genitori). Non riesco mai a spiegargli come dovrebbero temere tanto dai primi come dai secondi.
Forse sui libri non gli hanno scritto che le loro bis bis bis nonne medioevali sono state stuprate, decapitate e impalate da un orifizio all’altro da qualche fusto nordico con ascia e baffoni. Ma documentarsi stanca. Ripeto, al di fuori dei macrogiudizi su periodi interi della storia, bisognerebbe soffermarsi sull’uomo a volte. Sul singolo. Peiper era un personaggio abbastanza controverso. Con tante sfaccettature. Citato anche in parecchi film del dopoguerra per questa sua caratteristica che ha ispirato molti personaggi negli sceneggiatori (vedi la notte dei generali o battle of the bulge).
E poi, mi ha consigliato di vedere Stalingrad.
Chiunque mi consigli di vedere Stalingrad acquisisce punti. È un film troppo di nicchia e troppo "mattone" per essere citato per sbaglio.
Aggiungiamo che è veramente carino per i miei standard, che lavora come art director e che lo fa a dieci minuti da casa mia. I contro sono che mi ricorda Ulisse (e questo non ho capito se sia esattamente un contro) e che ha barba e baffi. I "forse" stanno nella muscolatura ad altezza addominali, non ancora esaminata (ognuno ha le sue fissazioni, no?), e in sfaccettature del carattere annusate e non approfondite.
Comunque, sono dettagli.
Pare che Dio stia facendo di tutto per aiutarmi nella mia missione: Evitiamo la misantropia totale.
Fra poco mi piazzerà sotto casa l’Übermensch con lettera allegata:
"Se neanche questo/a ti fa smuovere il culo sparati."
Durante la discussione infinita sono stata tacciata di Übermenschismo. Ovviamente erroneamente. Sono loro (loro!) a mancare di ricerca di auto-miglioramento.
Comunque, chiameremo costui "Jack", perché è il nick che usa e perché mi ricorda il Jack Daniel’s che è cosa buona.
Semi-accordata anche con Hannes per un the. Voglia di rivedere il santone-fotografo, sì.
Semi-accordata anche con la gentaglia (termine affettuoso) del forum di Altieri, per un’altra pizzata con dopo-pizza a casa di Earl, alcolici ricercati e sigari cubani.
Oggi non ho studiato una sega, ma non importa. (Che bello dire: Non importa.) Faremo domani. Chattare con un Jack citante in tedesco nomi di cose che conosco in italiano e che ho subito riconosciuto mi ha fatto venire voglia di riprendere in mano gli esercizi per la tedesca lingua, che avevo pausato dopo essere stata abbattuta dal Konjunktiv II. Tra l’altro…
Accordata con deacissy per il fine settimana: verrà qui a farsi spiegare i numeri in tedesco mentre si fa fonetica e a introdurmi al francese (la cui fonetica mi terrorizza e affascina al contempo). Faremo pausa leggendo pezzi delle chattate per l’Acero e altre sconcezze. Amo leggere ad alta voce ciò che scrivo, è utile oltre che divertente. Qualsiasi cosa scritta deve saper essere detta a voce con fluidità, non sapevate? Il che svela in quale astruso modo io parli.
Il che mi ricorda….
«Docile Horatio… Ti confesserò questo segreto: è così che si diventa uomini.»
Milton sputa saliva sulla propria mano con l’accortezza che altri userebbero nel nettarsi le labbra, e con quella saliva rende più amichevole la propria virilità. Sa bene che l’approccio sarà invero doloroso, ma sa bene anche della schiena guizzante che ha davanti agli occhi, delle natiche costruite sul ponte di una nave che si serrano appena intimorite; del viso dell’ufficiale, così giovane ufficiale, accaldato e arrossato.
… un delirio di parole scritto forse due anni fa, grottesco e caricaturale della tendenza a scrivere scene di sesso come se si stessero scrivendo sonetti per la corte francese del ‘700. So ancora parlare così..? E nel caso la risposta sia "no", ciò è un bene o un male? Domande esistenziali, eh?
I buoni propositi per i prossimi giorni: onorare tutti gli appuntamenti semi-accordati e studiare. Scopare, magari. Ho voglia di scopare, nobile attività capace di svuotarmi la mente e rendermi contemplativa.
Come detto a qualcuno dopo una scopata, in tutto il mio romanticismo, ogni tot la mia testa mi prende per il culo vendendomi che ho voglia di vita sociale. La realtà dei fatti è che ho voglia di scopare, ma sarebbe anti-etico e poco convincente come motivo per farmi muovere il culo da qui, quindi mi prende in giro raccontandomi puttanate. Espletata l’esigenza, le voglie sociali guarda caso si spengono.
In realtà non sono sempre così pessimista sui miei entusiasmi sociali, ma al momento ho voglia di scopare.
(Sì, lo so che lo avete capito.)
In una chat-riunione tra admin dell’Acero, ho dovuto accettare il fatto che parlo da un pulpito. Il tono è quello, cioè:
Credo che un admin abbia doveri nei confronti degli utenti, troppo facile avere i pro dell’essere admin e non avere i contro.
Poi accade puntualmente che gli admin vengano tacciati di qualcosa. Questo è assolutamente inevitabile, qualsiasi cosa faremo.
Ma se ci sporchiamo la coscienza nel frattempo, arriveremo a quel giorno incrinate.
Sentite l’inno da parata in sottofondo?
È grave, me ne rendo conto. Sto prendendo troppo alla lettera il “agisci in piccolo come agiresti in grande”. Fottuto Kant.