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Collaborazioni

Nel 1995 Netscape decise di dotare il proprio browser di un linguaggio di scripting che permettesse ai web designer di interagire con i diversi oggetti della pagina (immagini, form, link, ecc.), ma soprattutto con le applet Java (programmi che permettono di interagire con l’utente). Infatti in quello stesso anno Netscape era particolarmente vicina alla Sun Microsystems (ideatrice di Java), con cui aveva stretto una partnership. Brendan Eich venne incaricato del progetto e inventò LiveScript (chiamato così ad indicare la propria vivacità e dinamicità). ( Continua… )

Nel 1996, però, la Microsoft iniziò a mostrare un grande interessamento per il Web per cui si avanzò l’ipotesi che per Netscape i giorni fossero ormai contati, tuttavia la lotta, benché impari, si presentò più dura del solito in quanto Netscape cresceva, anche se lentamente, su basi solide, e su un browser che nasceva già potente, mentre Explorer rivelava tutti i difetti di un browser nato in fretta e con strategie spesso contrastate dall’evidenza dei fatti. In quest’ultimo caso è emblematico il tentativo della Microsoft di contrapporre a Javascript una versione ridotta del Visual Basic che prese il nome di VBScript, ma le sue capacità si presentarono limitate da diversi bug. La Microsoft con Internet Explorer 3.0 dovette ripiegare verso l’adozione di un linguaggio che di fatto era molto simile a Javascript, ma che per esigenza di copyright, non poteva avere lo stesso nome, per cui fu definito JScript.

In queste brevi lezioni l’introduzione a Javascript è sembrata importante perché in questo settore, anche se apparentemente le due società dichiarano di seguire gli standard della ECMA-262, la guerra continua a giocarsi a colpi bassi e, se non si rievoca un poco di storia, difficilmente si riesce a comprenderne le motivazioni intrinseche, e difficilmente si riesce a comprendere anche perché in Italia il 70% dei navigatori utilizza Explorer, mentre negli USA, dove nel 1995 il Web era in piena esplosione, questa cifra scende a poco più della metà. ( Continua… )


… Intendiamoci, so che non vi leggerete tutto, ma era la premessa fondamentale.
Sto diventando un’appassionata di incipit esplicativi della storia di linguaggi di programmazione. Ed è sempre un piacere venire a conoscenza di cose che mi permettano di sputacchiare sulla Microsoft.

Sna ieri mattina ha aperto Dreamweaver con l’intenzione di far frutto di ciò che ha imparato di CSS. Sna ha già un sito (questo – sì, aggiornerò DaDa…), e il suddetto sito è utile per mostrare ciò che Sna accumula del suo creare (immagini, testi, etc etc), ma fa schifio a livello formal-sintattico. Oltre a essere misero e stupido, quasi pedante.
Rimuginando sull’onda di questi modi d’autostima, Sna si è ricordata che voleva sostituire i frames HTML (con tutti i loro contro) con una funzione di Javascript (che a intuito dovrebbe essere preloadqualcosa, ma mi riservo di non ritenermi responsabile della stronzata che posso aver detto).
Quindi, Sna si è messa a studiare Javascript.
(Non voglio sapere tutto. Solo, di tutto voglio sapere un po’.)

Prima di farlo, però, ha ordinato il libro che doveva ordinare – manuale di ripasso/studio per l’E.C.D.L. (European Computer Driving Licence, grazie florachan).
Basta essere personcine che sanno usare un PC tra italiani medi che guardano a questa macchinetta come se venisse da un pianeta alieno – basta soprattutto al non avere certificazioni, eccheccazzo.


Oggi, invece, Sna è andata alla festa di compleanno del negozio di fiori chiamato Clorofilla (nessuno sito da linkarvi, lo sto facendo) – negozietto dalle composizioni zen della Ragazza dei Fiori, il cui padre, Illustratore – illustratore che ha lavorato per nomi quale San Paolo, Champion, e grandi nomi da leggersi su cartelloni pubblicitari – qui il sito – il cui padre, dicevo, insiste da qualche tempo a questa parte con Sna perché avvenga una collaborazione (provate a pronunciare questa parola: collaborazione; ancora: collaborazione; ahhh…).
Il suo insistere si è più o meno concretizzato, indirizzandosi al momento verso la grafica 3D.
Al padre illustratore piacciono le due schifezze che Sna ha sul proprio sito.
Sna non ha mai aperto un programma di grafica 3D, ma questo pare non essere un problema: si impara.
Conclusione: stasera la Mater di Sna ha chiamato un proprio amico grafico (anche 3D), che ha chiamato un altro amico grafico 3D (carissimo amico che usa Maya, programma, e annessi da 20 anni; provate a dirlo: vent’anni…), e…
Mercoledì sera ci si trova con l’amico di Mater – che chiameremo Magneto, così come lui si fa chiamare nell’ambito musicale goa-trance (credo dovrò cominciare a compilare un breve glossario, per me e per voi) per cui realizza flyers – che porterà a Sna Maya e con cui si discuterà pragmaticamente (sentite, sentite…! Pragmaticamente…) del come fare ciò che è da farsi.
Gah.

Riuscirò a fare tutto?
Riuscirò a fare tutto.
Non sto facendo un decimo di quel che idealmente vorrei fare, quindi: riuscirò a fare tutto.
Prossimo week-end pernottamento nel ristorante-albergo per cui Sna ha fatto il logo, e per il cui marketing (…) si sta lavorando, e raccolta foto e informazioni mostra da annettere a offerta da proporre ai clienti per pernottamento inclusa mostra incluso catalogo incluso…

Arriverà un giorno in cui dovrò fare una lista.
Nella mia mente riecheggia la suddivisione:

– Ciò che devo fare
– Ciò che dovrei fare
– Ciò che vorrei fare
– Ciò che mi piacerebbe fare
– Ciò che sto dimenticando

… E forse non la voglio compilare, questa lista; il mio debole cuoricino potrebbe stare male.
Ma, fatemelo dire, vada sempre più affanculo l’ottica di una vita non mia, con lavoro non mio, e otto ore di tempo ed energie spese per l’obiettivo di qualcun altro.

Avete presente la parola dipendente?
Che vada sempre più a fare in culo.
Sentite come suona bene?
Che vada a fare in culo.
Gah.

(E domattina colazione con eredhikr con lettura interpretativa di brani di DaDa – sì, lo so, devo aggiornare – e Rush in Peace – io e Noesis_2 abbiamo ripreso, e riprendendo abbiamo ripreso il nostro ritmo… Gah.)