È tutto ok.
Grazie al fatto che Amu abbia lasciato il suo attuale ex (bella l’espressione: il suo attuale ex) non tornandoci assieme e optando invece per Nico, ho vinto una scommessa fatta con Nico. Tale scommessa prevedeva, nel caso avessi vinto, il mio diritto d’uso del suo vergine fondoschiena (sapete che colleziono fondoschiena di efebi per principio).
Solo che – dato che all’opzione è seguito il fatto che ora quei due sono assieme – due contratti di uso del Nico-corpo vanno a sovrapporsi.
Nico non potrà onorare il contratto senza scatenare putiferii con Amu, e ciò farà sì ch’egli non l’onorerà adducendo l’attuale rapporto (indubbiamente più importante di una scommessa fatta cazzeggiando) come motivazione, quando una scommessa è sacra perché è una scommessa (come è il sacro il Jack, ad esempio), e ciò farà di lui un uomo non di parola.
Visto Fog of War, documentario-intervista a un individuo di cui invidio il cognome (McNamara – ebbene sì, amo questo cognome).
Ricominciato a vedere Utena, in quanto ero così fuori da non poter vedere qualcosa di sensato e seguirne il senso – Utena è delirante, quindi potevo non preoccuparmene.
Across the Universe sembra invece essere una gran bella promessa. Anche Noes deve vederlo, e deve in quanto l’ho tentata. La tentazione è iniziata così: “Ci vedo a scrivere del Vietnam, sìsì. Tu a fare il pacifista pavido che…”
C’è la morte di Martin Luther King a cui si assiste dalla sala comune dell’università di Washington; c’è un irlandese trapiantato in America che va a casa dalla madre per dirle della brutta notizia, e la trova a stringersi al petto la bandiera americana: l’irlandese è diventato figlio unico, il fratello è morto in Vietnam.
C’è un reduce del Vietnam dal ginocchio scricchiolante, che quell’eroe di guerra l’ha visto crepare; era il suo migliore amico; ha visto il suo cadavere a terra, pantaloni calati, proiettile nella tempia, e la vietnamita che stava violentando scappare via. La rabbia e la foga sono riusciti a scavalcare il ridicolo e si è buttato alla caccia dei vietcong responsabili, che gli hanno maciullato una gamba e sono scappati.
C’è la rivoluzione sociale e la musica e il fatto che sono un’unica cosa per questi due derelitti, c’è Woodstock e la pioggia che batte sui vetri che fa svegliare di soprassalto cercando il fucile; ci sono tante canne, amore e un gran casino.
Idee.
Tante. Belle. Idee.
A volte mi sento una gallina dal culo saldato.
Voglio galleggiare qui (occhi rivolti verso il cielo, però).
Continuare a guardare questo ridendo mi etichetta quale “testa di cazzo”.