Right.
… Right per nulla, in realtà, avendo passato gli ultimi giorni a creare un forum anziché studiare.
Per questo, e per frenesia di base, e per frenesia aggiunta data dal pensare che avrei dovuto finire in fretta per poi studiare, credo di aver battuto un record: costruzione forum + grafica + invenzione e costruzione di un sistema di gioco in 4 giorni.
(Non da sola, eh. Ho avuto il supporto di qualche angelo in carne – e quindi, in quattro giorni, sono anche stati fatti 15 personaggi, con scheda a posto, già inseriti nel sistema.)
Quindi, signori…
L’Acero Rosso è aperto
Io e gli altri moderatori faremo un primo topic in-game per mostrare come funziona il sistema di gioco, e “presentare” l’ambientazione e i personaggi già esistenti. Nel frattempo, chi vuole può girare per il forum e capire se vuole fare un personaggio, farlo, sottoporlo al forum.
Ci sono due “scogli”: il sistema di gioco ha una parte macchinosa, con però il pro che i giocatori non devono leggersi tutte le giocate ma solo quelle in cui giocano; la burocrazia studentesca, che – benché io ribadisca che l’ho fatta semplice – non è proprio-proprio intuitiva.
Se i miei calcoli sono esatti, diviene automaticamente comprensibile nel momento in cui si viene inseriti all’interno. Ho progettato la burocrazia interna, distribuendo il potere (legislativo, giudiziario, esecutivo) secondo la visione di Foucalt (Sorvegliare e punire). Suddivisione gerarchico-modulare, con ampio potere e responsabilità a ogni capo-gruppo – che così continuamente deve sorvegliare e viene sorvegliato da chi vuole detronizzarlo. Quando una persona viene inserita nel sistema, sa da subito chi gli è sopra e chi gli è sotto – e, se se ne sbatte di memorizzarlo, la continua sorveglianza funge da minaccia. Il potere si manifesta applicandosi nelle punizioni, o nelle minacciate punizioni, e si incarna nei suoi rappresentanti, dai diritti e doveri ben evidenti.
Facendo partire il gioco con, nelle posizioni di potere, personaggi che abusano del potere che hanno, i giocatori saranno da subito spronati (per istinto di sopravvivenza) a cercare di detronizzarli, a capire come possono avere potere su di loro. I personaggi che entrano nel sistema in posizione di potere, invece, saranno subito spinti a cercare un modo di tenere basse le testoline dei sottoposti. Serpente che si mangia la coda.
Se i miei calcoli sono esatti, essendo il Regolamento onnipresente benché esiguo di regole, ed essendo prima tra queste la regola del “cane mangia cane”, ma essendo questa una meccanica sottintesa, i personaggi si modelleranno automaticamente giocando, e modelleranno (avendo potere nella gerarchia, sempre, anche stando all’ultimo gradino) l’ambientazione, ribadendo il “cane mangia cane”. Le poche ma non abbattibili regole dell’istituto pongono dei limiti invalicabili, al cui interno i personaggi possono aggiungere e modificare sotto-regole. Sistema fluido in continuo cambiamento che non dovrebbe neanche più necessitare direttive dall’alto. (I PG-Prefetto dovranno assicurarsi che i PG del loro piano non vadano contro il Regolamento, o il PG-Prefetto in questione sarà pubblicamente punito dai docenti-moderatori.) I giocatori/personaggi si sentiranno così liberi di auto-gestirsi, ma in realtà lo saranno all’interno del ben delimitato sistema.
Se i miei calcoli sono esatti, sono una psicopatica che fa esperimenti sempre.
Quando viene creato un personaggio, al giocatore vengono dette tutte le coordinate del personaggio: con chi è in stanza, qual è il Prefetto del piano; con chi è in classe, chi è il Rappresentante di classe; quali studenti trova nei club.
Può sempre ricontrollare queste informazioni: sono pubbliche.
E sono pubbliche le schede dei personaggi, quindi il giocatore sa con quali PG il proprio PG ha a che fare.
Le schede pubbliche dei PG, conoscendo il parco umano di giocatori, servono anche a invogliare a giocare. (Sono io l’unica testa di cazzo che si lascia invogliare dalla scalata al potere simulata, e dai simboli e dalle metafore, prima che dai personaggi.)
Per quanto concerne il sistema di gioco, ho cercato di fare un sistema a prova di coglione.
Quando il giocatore fa una scheda, nella spiegazione della scheda è spiegato tutto (oppure è fornito il link con gli elenchi da cui scegliere, in cui è spiegato quello che non è spiegato nella scheda). Quindi, a meno che non legga di proposito, sarà seguito passo passo dal sistema di gioco senza che nessun admin o moderatore debba seguirlo) – ed è ribadito che admin e moderatori sono a disposizione per ogni dubbio.
Credo che questa “indipendenza del sistema” sia dovuta al fatto che ho strutturato il tutto pensando che poi non avrei avuto troppo tempo per seguire il forum, e quindi questo avrebbe dovuto funzionare “in automatico”.
I giocatori diventeranno in automatico produttori di simbologie, perché le azioni sono sempre correlate da simboli: un Prefetto si riconosce dall’anello che porta, uno studente del secondo anno dorme nell’edificio del secondo anno, a un’infrazione segue una punizione (e dovendo le punizioni ufficiali rientrare nelle comune leggi umane – quindi niente frustate – ed essendo le punizioni proposte anche dagli studenti, saranno simboliche per essere umilianti dove non possono essere fisicamente deleterie).
Bisogna ora vedere se il tutto funzionerà. Intanto, alcuni giocatori hanno cominciato a creare i personaggi. I cinque membri del Consiglio sono in mano ai cinque moderatori, e sono… belli. Sto lavorando con ottimi giocatori (e tutti sono stati da qualche parte master), grandi creativi dotati di creativo spirito di iniziativa. Potremmo tranquillamente giocare tra noi, e questo dovrebbe assicurare che i futuri giocatori saranno spronati.
Un GDR con l’atmosfera del Törless + Rule of Rose, con la simbologia di Utena, le tematiche sviluppate simbolicamente alla Silent Hill.
Ho scritto a chiare lettere nel regolamento che non è un GDR per minori, e che PG e giocatore sono cose ben scisse: se tutto funzionerà come deve, questo GDR sarebbe letale per chi non sa scindere. Il nostro piccolo parco giochi con pena di morte.
Ieri sera pareva che il boiler si fosse fottuto, invece funziona, e io sono felice: era da quattro giorni che non mi facevo una doccia, i miei capelli erano quasi pronti a prendersi le pulci del cane, i vestiti a essere bruciati.
È arrivato l’autunno: questa mattina si esce in stivali – notizia buona della mattinata, che vede questo esame scritto di tedesco per cui io non ho studiato (o meglio: ripassato, con sostanza). Conosco il meccanismo: sono obbligata a fare una cosa in certi termini di tempo, quindi il mio cervello la fanculizza. Scomodissimo, veramente. Mi odio, quasi. Mi chiedo se per una settimana all’anno posso permettermelo – potrei, ragionevolmente – posso, essendo proprio questa settimana? Sono una terrorista del mio stesso sistema.
Ho cercato di creare quel forum senza lasciare questioni in sospeso, così non avrò altre cose con cui perderci tutto questo tempo.
Ho mal di schiena: erano mesi che non passavo tutte queste ore, di fila, davanti al PC e basta. Parentesi nerd, e scopro: ecco perché soffrivo di mal di schiena.
Sono felice di essere una primadonna sociale: questa mattina avrò tante persone da salutare e con cui parlare, e non penserò all’esame imminente. Ricordarsi, comunque: bere una redbull. Anche due. Ecco: prendere guaranà. […] Guaranà preso. Integratore già preso. Ho voglia di scopare, quasi. Dopo quindici schede di quindici turpi personaggi nel pieno dell’età ormonale, pronti ad accoppiarsi promiscuamente (donne con uomini, uomini con uomini, donne con donne – quasi nessuno conosce Utena, ma inconsciamente l’hanno ricreato da dio) ho quasi voglia di scopare – ed era ora, dirà qualcuno. (Solo che ho voglia di scopare gente in età ormonale: ecco il contro.) Bere un altro caffè – vi sto mettendo in ansia, eh? Eh?
Biglietti per l’Oktober presi: oggi pomeriggio farò una lista delle cose utili & indispensabili. Tipo: un lucchetto. Un lucchetto da regalare a Sebastian. Non ricordo come fosse uscita questa cosa del lucchetto, sinceramente – aveva qualcosa a che fare con Dachau.
Sebastian segna tacche ogni volta che dico qualcosa che non gli piace (“crucco”, ad esempio; non gli piace la parola “crucco”, né essere chiamato tale), che dovrebbero corrispondere a sculacciate. La cosa mi fa sorridere (sarà perché se qualcuno cerca paternalisticamente, pur se con ironia, di sculacciarmi, reagisco in automatico prendendo di mira il naso). Mi fa sorridere che Sebastian mi tratti da giovincella perché lui da trentenne si sente vecchio. Mi fa sorridere che mi tratti da persona con mille esigenze perché lui ha girato il mondo con la chitarra in spalla. (Io continuo a ribadire che ho le esigenze di un cane non troppo viziato, ma lui continua a premurarsi di offrirmi tutte le dettagliate informazioni del caso – tipo che, se beve troppo, non sa se riuscirà a guidare fino a casa. Dettagli, insomma.) Mi fa sorridere il fatto che non si sappia una benemerita sega uno dell’altro, e sorridere con piacere il fatto che questo sia abbastanza ininfluente.
Gli ho domandato, a seguito della sua serata storta, se ci fosse qualcosa che non gli andava in me, gli ho detto che non volevo certo essere ospitata per eccessiva gentilezza, etc etc… Mi ha chiesto:
“Ti piace la birra?”
“Sì.”
“Ci divertiremo.”
Mi piace quest’atteggiamento easy (che sottintende brusche risposte easy nel caso ci si scazzi, non poco sgravante). Forse, mi serve. Per interessi mi trovo ad avere a che fare con una fauna intellettuale e quindi tendenzialmente “delicata”, ma socialmente necessito scimmie dirette – ed è difficile trovare scimmie dirette e abbastanza curiose (son scimmie, dopotutto) da avere quella “cultura” che non è fatta di nozioni ma domande – e poi, ha la tipica faccia da crucco, il che mi fa piacere.
E ora, beccatevi la parte 2 di quella parodia sull’ultimo Joker che vi postai tempo fa:
AMO quest’uomo.